Le feste paesane iniziano la sera del 16 gennaio con i festeggiamenti in onore di Sant'Antonio Abate, festa propiziatoria per la nuova annata agraria, "Sa die de su esperu" - con l'accensione e la benedizione del falò in uno spazio, appositamente dedicato, vicino alla Chiesa parrocchiale di San Sebastiano. Per la realizzazione del falò viene impiegato un grande tronco cavo chiamato "sa tuva".
La festa più importante è la festa del patrono, San Sebastiano che si festeggia 2 volte l'anno , la prima il 19 gennaio, e la seconda volta la seconda domenica del mese di maggio, detta pure festa e' maju, negli ultimi anni associata con la "Sagra dei dolci di mandorle" promossa dalla locale Pro-Loco. Il fatto che San Sebastiano viene festeggiato due volte all'anno è dovuto al fatto che in passato gli agricoltori e i pastori in inverno erano molto impegnati con le proprie attività e perciò il tempo da dedicare ai festeggiamenti era poco. Si racconta anche che essendo la festa più solenne e frequentata dai forestieri però per la gonfiezza del fiume e i temporali che allora imperversavano non avrebbero permesso a molta gente dei paesi d'intorno di partecipare numerosi ai festeggiamenti, perciò invece di festeggiare nel giorno della commemorazione universale pensarono di onorare il Santo ripetendo, per un solo giorno, la festa nel mese di maggio, portando in processione la statua del Santo per le vie del paese con i buoi adornati a festa. Questa è una delle feste che diconsi di corriolu (du corrja brano, fetta), perchè gli ospiti oltre il grazioso trattamento, che trovano in casa dei loro amici, alla partenza veniva loro regalato una fetta (corriolu) di carne, o d'uno o due pani fini, secondo la condizione. Se questi ospiti (uomini o donne) facevano delle visite ad altre persone, anche non conosciute prima, come accade quando si va in compagnia di altri, ricevevano anche loro il corriolu. In questa occasione, erano molti i poveri, che arrivavano in occasione dei festeggiamenti da tutti i paesi, anche da molto lontano, anche questi ricevono la carne e il pane. Quindi in occasione della festa erano numerosi i capi di bestiame che venivano ammazzati e la grande quantità di grano che veniva macinata. Così anche i più meschini ritornavano alle loro case con le bisacce riboccanti.
La domenica successiva di ferragosto si festeggia Sant'Isidoro. La festa dura tre giorni e si apre e si chiude con la processione del Santo per le vie del paese.
Dal 31 agosto sino all' 8 settembre si festeggia Santa Maria di Turrana. La festa inizia con la processione che parte dalla parrocchia di S. Sebastiano in cui è conservata l'antichissima statua lignea che rappresenta la vergine con un inedito volto con la pelle scura. La statua è portata in processione dai confratelli di "Nostra Sennora" a piedi fino alla chiesetta (circa 2,5 km) percorrendo un tratto dei vicoli del paese (corte'e susu), un tratto della strada asfaltata per S.Nicola e un ripido sentiero pedonale che si snoda all'interno di un fitto bosco in località "Sas Iscaleddas"; l'arrivo nella località "Turrana" avviene nella tarda serata. La processione prima dell'ingresso in chiesa, compie un giro completo attorno al novenario. Sistemata la statua nell'apposita nicchia dell'altare, si cantano le laudas in sardo in onore della Santa Madre. Il ritornello recita: "Pro chi es naschida Maria, mama de su Redentore" e ricorda che la festa celebra la natività di Maria. Usciti dalla chiesa, gli obrieri, offrono vino bianco per tutti gli uomini presenti, caffè per le donne. Gli obrieri di S. Maria, si offrono volontariamente, per devozione e per promessa ogni anno, per organizzare la festa e tutte le incombenze. Hanno il compito di pulire la corte e renderla accogliente, provvedono all'addobbo dei fiori per la chiesa, provvedono alla illuminazione del novenario ed alla energia elettrica necessaria ai festeggiamenti, danno l'offerta alla chiesa, si occupano della festa civile durante le notti della novena a loro spese, organizzano le cene invitando parenti e amici. Essi occupano il "Muristene de sos oberaios" presso il quale dormono le notti della novena. Gli obrieri solitamente sono formati da famiglie di amici o parenti.
Le novenanti sono donne che, anch'esse per devozione e promessa, decidono di dormire per nove notti presso "su muristene mannu" del novenario, riservato alle sole donne. Le novenanti si recano ogni sera all'imbrunire presso il novenario, a piedi o con mezzo di trasporto, cenano presso il muristene e recitano il Santo Rosario e le Laudas tutte le sere della novena presso la chiesetta in onore della Santa Vergine. La notte, dopo il rosario, nella piazzetta antistante il portico, balli sardi e manifestazioni folcloristiche e musicali. Gli obrieri offrono vino a tutti i presenti. Chi può nelle sere durante la novena ed in particolare l'ultima sera, presso la corte, organizza grandi cene con parenti e amici. La notte del 7 settembre "S'izzadorzu", si rimane a fare festa fino all'alba e all'ora in cui riparte la processione di rientro. Suggestive e cariche di significato le manifestazioni religiose. La novena in onore della Madre Santa, viene celebrata nella Parrocchia in modo che tutti partecipino alla preghiera e richiedano le grazie, comprese le persone anziane impossibilitate a raggiungere il novenario. Questa usanza è verosimilmente legata al fatto che anticamente il Rettore, a causa della lontananza del novenario era impossibilitato a celebrare la novena sul posto. Presso la chiesetta durante i tardo-pomeriggi della novena vengono ordinate le S.Messe presideute dal Parroco all'aperto nella piazzetta antistante la chiesetta campestre. La novena ha termine il 7 settembre. Il giorno 8, festa della natività di Maria Santissima, all'alba, ci si incammina a piedi per raggiungere il novenario dal quale riparte la processione del rientro in parrocchia, presso la quale, all'arrivo, viene recitata la Solenne Messa in onore della Santa Madre. Per fede, devozione e per grazia ricevuta, i fedeli Sorradilesi offrono alla Santa rosari di grande pregio che durante la novena vengono appesi alle mani della statua.
La Festa di S.Nicola si svolge senza sosta, nel tardo pomeriggio del giorno 8 settembre, viene trasferito in processione dalla parrocchia, a piedi fino all'omonimo novenario il S.Nicola rappresentato in una piccola statua lignea e conservato in parrocchia nella cappella delle Anime con S.Basilio. Curiosa è la procedura, a carico degli obrieri, con cui vengono trasferite in tutta fretta le suppellettili religiose, necessarie per le funzioni, dalla chiesetta di S.Maria a S.Nicola presso la quale a partire dal giorno 9 settembre comincia la novena in onore del Santo. Più o meno identiche a quelle di S.Maria, nel significato più profondo, le procedure dei festeggiamenti. Più partecipata la festa notturna soprattutto dagli Allevatori e Agricoltori Sorradilesi. Più intima e raccolta invece quella che si svolge a "Turrana". Tradizionale è il pranzo che gli obrieri organizzano presso il santuario, invitando parenti ed amici. Da qualche anno, la festa di S.Nicola, non viene più effettuata, causa lo spopolamento del paese. Negli ultimi anni di festeggiamenti, la novena veniva celebrata sul posto con la presenza del parroco. Oltre al muristene de "Sas noinantes" anche qui riservato alle donne, il muristene de "sos oberaios", a S.Nicola vi è un complesso formato da n° 3 muristenes, un tempo di proprietà privata, dimostranti che allora la festa era certamente più partecipata e importante rispetto a oggi. Anche questi sono stati oggetto di restauro da parte del Comune. La festa notturna comprende balli sardi, gioco alla morra fino all'ultima notte nel giorno 17 settembre "s'izzadorzu". Ogni anno, per fede e per promessa, gli obrieri sono già in lista d'attesa, per onorare il santo con i festeggiamenti. Contrariamente ai grandi novenari di S. Serafino e S. Michele, S. Costantino e Sa Itria, nei quali i muristenes vengono occupati dalle singole famiglie che sono proprietarie, come a S. Serafino, o nei quali si svolgono manifestazioni collaterali con grande afflusso di fedeli come a S. Costantino; nei piccoli santuari si colgono certamente più vivi i sentimenti di devozione, amicizia, solidarietà e ospitalità. Famiglie che unite si occupano dei festeggiamenti, novenanti che dormono assieme e tutti si ritrovano uniti con la stessa fede e devozione.
La Festa di S. Michele Arcangelo si svolge dal 29 settembre, inizia con la processione del santo, portato su un nicchia a spalla dagli obrieri, dalla parrocchia di San Sebastiano per le vie del paese sino alla chiesetta, seguita dalla messa solenne. Il Santo vi rimarrà per 9 giorni. Ogni sera si svolge la novena con la recita alle 21,00 del rosario da parte dei credenti. Al termine della novena farà rientro in parrocchia in processione. Nello scorso anno grazie alla volontà dell'associazione Pro Loco si sono ripristinati anche i festeggiamenti civili in onore del Santo. Si ricordano i Santi Enzio ed Edizio essi infatti erano di Sorradile. Si scrive che fossero soci di S. Efisio e che sbarcati con lui e con le legioni nel porto d'Arborea per combattere gli iliesi fossero passati in queste terre, e vi si fossero poi fermati dopo la spedizione infelice; pare che abbiano sofferto il martirio pochi giorni dopo la morte di S. Efisio. Memoria certa è che le reliquie sono state deposte sotto l'altar maggiore della chiesa di s. Efisio, delle quali reliquie manca l'osso maggiore d'una gamba, che fu deposto nel santuario della cattedrale di Cagliari, e un osso del ginocchio che si venera nella parrocchia di Sorradile, dove si festeggia in suo onore con molta devozione il 29 agosto.
Riepilogo delle feste
16 Gennaio - Sant'Antonio
20 Gennaio San Sebastiano
Carnevale - Domenica e Martedì di carnevale, Giovedi Grasso: Saladina e coccoeddas
Da Marzo a Luglio - Gare di canottaggio a cura del Circolo Nautico di Sorradile
Pasqua - Via Crucis e Settimana Santa
Maggio - Magasinos Apertos, Sagra dei dolci di Mandorle e mostra di paramenti sacri
Agosto - Sant'Isidoro, prima Domenica dopo Ferragosto
Settembre - S. Maria dal 31 Agosto all'8 Settembre, San Nicola dal 9 al 18, San Michele dal 29 Settembre per nove giorni
Novembre - il 4 Ricorrenza dei caduti, il 30 Festa di Sant'Andria "Zuccamus su inu" si assaggia il vino novello nelle cantine
Dicembre - 13 Santa Lucia, Festteggiamenti per il Santi Natale